Corredo funerario

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La scoperta delle mummie di Roccapelago, persone vissute a cavallo di due secoli, metà XVI- metà XVIII secolo, che costituivano una parte della comunità, diventa importante per comprendere se ci siano state variazioni nella preparazione e nella cura del defunto. Questo aspetto viene rilevato proprio attraverso il recupero di tutti quegli elementi e reperti che fanno parte del corredo funerario.

Attraverso i corpi mummificati è stato possibile registrare anche le modalità di preparazione, posizione degli arti superiori e inferiori, e cura che veniva riservata al proprio caro.

I reperti a corredo funerario riguardano principalmente la sfera religiosa e quella personale. Tra gli oggetti devozionali che venivano lasciati al defunto numerose le medagliette con Santi o Madonne in metallo, ma anche in materiali più poveri come stoffa o carta. Crocifissi sia in legno che in metallo di diverse grandezze sono stati recuperati anche in annessione ai corpi. La lettera di affidamento a Dio firmata da Maria Ori è sicuramente emblematica del credo religioso di questa comunità. Per garantirsi questa protezione, per liberarsi “dal demonio”, per evitare la “mala morte” e per vedere prima della morte “la Gloriosa Vergine”, Maria Ori, nominata nella lettera, si fece seppellire con addosso il documento che rappresenta un raro esempio di credenza e devozione popolare associato al rito funerario. Di diversa tipologia sono gli oggetti di carattere personale, molte defunte avevano indosso semplici gioielli che evidentemente portavano anche in vita: fedi nuziali, anelli con pietre, orecchini.

I corpi venivano avvolti in sacchi di iuta o tela cuciti addosso. L’abbigliamento è in gran parte costituito da semplici camice. Per tenere composto il corpo sono stati trovati numerosi lacci intorno ai polsi e alle caviglie. Tutti portavano pesanti calze di lana. Nessun resto di scarpe. Alcuni abiti femminili più elaborati presentano uno decolleté, decorato con pizzo e maniche fermate da bottone al polsino. Vi sono anche alcune camicie allacciate sul petto con cordini o con bottoni al collo. Il copricapo più frequente è la cuffietta a calotta, sia da donna sia da bambino.

 Bibliografia di riferimento

Le fasi di restauro della lettera di affidamento firmata da Maria Ori sono state eseguite dalla Dott.ssa Maria Antonietta Labellarte

l’articolo “Il restauro della lettera “Componenda” o di “Rivelazione” di [Maria Antonietta Labellarte] Roma 2012  è visibile su: http://www.valorizzazione.beniculturali.it/it/pubblicazioni.html

Documenti cartacei tra le mummie della cripta cimiteriale della chiesa di S. Paolo di Roccapelago– Pievepelago” (MO) [Donato Labate 2012] in Quaderni Estensi, IV (2012). visibile su:

<http://www.archivi.beniculturali.it/archivi_old/asmo/QE_4/index.html>