Riolunato

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È una località dell’alto Scoltenna, posta a 705 m slm., in una pittoresca conca. In dialetto ardondlà il toponimo corrisponde a “rio lunato”, cioè in forma di luna. Altri ritengono il toponimo basato sulla forma Rivus nonatus, poi lonatus, in rapporto con montem de nona, alpe de Lona denominazione antica dell’attuale Monte Cimone. Comune percorso da numerosi affluenti è dominato a sud dal crinale appenninico sul quale emerge la vetta del monte Cimone.

Come nel resto del territorio Riolunato mantiene tracce e edifici del passato che hanno segnato la sua storia, tracciando il passaggio di popoli che si mantiene tra i toponimi e le diverse leggende. Le chiese parrocchiali ma ancor più gli oratori sono immancabili ed ognuno è caratteristico per stile, arte o storia.

A Riolunato è sicuramente da visitare la Madonna del Caio o più anticamente l’oratorio della Madonna detto dell’ospedale. Fondato con lo scopo di servire da ospizio ai poveri pellegrini. Ad un certo punto smise questa funzione e rimase al solo beneficio collettivo. il piccolo oratorio, che nel 1920 presentava la necessità di un intervento, appare oggi completamente restaurato. Conserva un bellissimo affresco di schietta arte emiliana del 1516, con iconografia della Madonna col Bambino in braccio seduta su un trono. Ai lati sono raffigurati san Martino, o san Geminiano e san Lorenzo martire.

Tra le tracce che restano del passato pagano, ricordiamo un capitello corinzio visibile nella piccola tribuna d’ingresso dell’antica Casa della Comunità, nella Piazza del Trebbo. Apparteneva quasi sicuramente all’edificio primigenio.

Del periodo medievale è il Castello di Riolunato un tempo denominato de’ pelosi appartenente ad obizzo da Montegarullo che ne fece una sua roccaforte. Dal 1920 è rimasto pressoché invariato e conserva intatto il fascino di antiche immagini del nostro frignano.

Tra le tradizioni che ancora oggi vengono rispettate sono i Maggi riolunatesi. Un’antica e spontanea tradizione che vede Il “Maggio delle Ragazze” rappresentato a Riolunato ogni tre anni ed appartiene alla culturale popolare diffusa non solo in Italia ma in gran parte dell’Europa e dell’Asia. La manifestazione di cui si tratta si svolge a Riolunato in due momenti: uno durante tutta la notte compresa fra il 30 aprile e il 1° maggio.

Piacevole caratteristica di questa prima fase del Maggio è “l’ambasciata”, che può essere definita, per la verità assai prosasticamente, come una dichiarazione d’amore per interposta persona. Commissionata dall’innamorato desideroso di dichiararsi alla sua bella, viene cantata da uno dei “maggiolanti” dinanzi alla finestra chiusa della ragazza. L’altra parte della festa ha luogo nella seconda domenica di maggio ed ha inizio nel corso della mattinata con la raccolta dei doni offerti da ogni famiglia. La festa prosegue durante il pomeriggio con la sfilata di uomini e donne nei costumi tradizionali, al termine della quale viene allestito un banchetto.

Riolunato ha visto anche personaggi importanti:
racconta il Gigli che nel 1739 la sera del 28 settembre pernottò a Riolunato il serenissimo signore e duca Regnante nostro padrone Francesco III Estense nel ritornare a Modena da Massa Carrara.