Il Museo delle Mummie e la mostra “Sulle Orme di Obizzo da Montegarullo” sono ospitati all’interno dei locali un tempo appartenuti all’antico castello medievale di Roccapelago, feudo dal tredicesimo secolo dei Montegarullo.
Il maniero, riconvertito dal Cinquecento a edificio religioso e ancora oggi utilizzato dai fedeli del posto, ha subito nei decenni diverse riconversioni e ristrutturazioni, pur conservando intatte alcune peculiarità che consentono di distinguere ancora i tratti inconfondibili della costruzione originaria. Ne sono un esempio le pareti esterne dei locali, facenti parte dell’antica cinta muraria medievale a ridosso della quale fu eretto il castello, nonché le feritoie e il corridoio d’avvistamento che oggi ospita le mummie: resti perfettamente conservati dell’antico maniero.
All’interno di questi locali, che conservano gelosamente le tracce e le testimonianze di tutti i periodi storici attraversati dalla rocca, è ospitato il Museo di Roccapelago.
La cripta all’interno della quale sono conservati i corpi mummificati è un vano di recente scoperta, venuto alla luce durante gli scavi archeologici compiuti nella Chiesa parrocchiale della Conversione di San Paolo dal 2009 al 2011.
I reperti appartenenti al corredo funebre dei defunti rinvenuti durante gli scavi archeologici, quali medagliette votive, crocifissi, tessuti e indumenti, sono ospitati all’interno di due sale facenti parte un tempo dell’antico maniero, si ipotizza adibite in origine a prigione. I locali furono utilizzati nei secoli successivi anche dopo la trasformazione del castello in chiesa, ovviamente per altri scopi. Risale alla metà del Novecento il più recente restauro delle due stanze, che ha permesso di utilizzare le sale per accogliere esposizioni e mostre, dapprima temporanee, quindi permanenti: è il caso della mostra dedicata a Obizzo da Montegarullo prima, e del Museo delle Mummie poi.
La mostra “Sulle Orme di Obizzo da Montegarullo”, ospitata, prima della scoperta delle mummie, nei locali sottostanti la chiesa, è oggi allestita nell’edificio adiacente dedicato alla storia medievale di Roccapelago e alle vicende del famoso condottiero, tra i più potenti feudatari del Frignano. Le tre sale ospitano stemmi, ricostruzioni di armi, ambienti e costumi di epoca medievale, nonché un diorama che riproduce fedelmente un momento dell’assedio al castello e al ribelle Obizzo da parte dei lucchesi, avvenuto nel 1393. La mostra comprende una significativa parte documentaria dedicata alle “Croniche” di Giovanni Sercambi, storico lucchese (1348-1424) che descrisse minuziosamente, con scritti e miniature, le vicende inerenti la figura di Obizzo.
Il complesso della roccaforte di Roccapelago sorge sopra uno sperone roccioso raggiungibile da un’univa via di accesso, presumibilmente già adibito in epoca preistorica ad antico castelliere. Roccapelago, oggi frazione del comune di Pievepelago situata nell’alto Appennino modenese a 1.095 metri sul livello del mare, fu nell’alto Medioevo un comune autonomo da Pievepelago e dagli altri comuni della vallata del Pelago, a sua volta inserita nel territorio del Frignano. Nel 1684 il territorio di Roccapelago, da sempre importante per estensione, ubicazione strategica e risorse, fu notevolmente ridimensionato: buona parte del territorio occidentale si staccò, infatti, dal comune di Roccapelago, diventando autonomo e dando vita al comune di Sant’Annapelago. Roccapelago, così come S. Annapelago e gli altri comuni minori della valle, furono aggregati al comune di Pievepelago nel 1859, perdendo definitivamente la loro autonomia amministrativa.