Museo Storico
“Sulle orme di Obizzo da Montegarullo”
Assalti ai castelli del Frignano nella cronica di GIovanni Sercambi (1392 – 1396)
Il museo “Sulle orme di Obizzo da Montegarullo” alla cui realizzazione hanno collaborato la Provincia di Modena, la Comunità Montana del Frignano e il Comune di Pievepelago nasce su iniziativa della Associazione Volontaria Pro Rocca che da anni opera per la tutela, lo studio e la valorizzazione di questi luoghi.
Il museo ripercorre i fatti che accaddero nell’ultimo decennio del 1300 attaverso l’esposizione di quadri disposti in ordine cronologico recanti le fotografie delle illustrazioni originali, i disegni a tratto di penna del bibliotecario Salvator Bongi e il testo della cronaca, illustrata con pregevoli miniature realizzate ad acquerello, di Giovanni Secambi storico lucchese, nato nel 1348, .
Vengono così narrati gli assalti dei castelli del Frignano dell’anno 1393 da parte dei lucchesi e che Obizzo da Montgarullo, in rivolta contro il marchese di Ferrara, aveva conquistato. Il Marchese di Ferrara invia una richiesta di soccorso a Lucca per domare l’arroganza di Obizzo.
Lucca interviene con un contigente di fanti e cavalieri agli ordini di quattro capitani, tra i quali Giovanni Sercambi che ci lascia una cronaca molto dettagliata e illustrata con miniature depositata ora presso l’archivio di Stato di Lucca.
Durante l’assedio del castello di Roccapelago vengono impiegate le macchine da guerra di quel tempo, come mangani, trabucchi e catapulte, ma non solo, vennero usate anche le prime armi da fuoco; bombarde e bombardini.
Roccapelago non viene domata con le armi, ma scende a patti e si consegna ai Lucchesi previo il pagamento di 1700 fiorini d’oro.
Ma solo dopo tre anni Obizzo riconquista il castello di Roccapelago suscitando l’ira da parte di Lucca che con la buona stagione organizza una seconda spedizione nel Frignano recando ovunque morte, deportazioni e rovine.
Tuttavia Roccapelago rimmarrà in mano ad Obizzo in quanto Lucca è costretta a richiamare il proprio esercito per difendersi dalle minacce di eserciti ostili.
Ad arricchire la parte documentaria è presente un stimolante diorama relativo all’assedio di Roccapelago. Vi sono armi medievali in asta, mazze, scuri, asce spade e corazze riprodotte sapientemente su modelli originali da Del Tin, un artista di Maniago famoso in tutto il mondo. E’ presente una balestra, di particolare effetto, con arco in acciaio e leva di caricamento del tutto simile a quelle usate nell’assedio.
Da ammirare è la magnifica armatura della fine del XIV secolo vanto dei signori dell’epoca che la indossavano nelle grandi occasioni.
Da visitare il suggestivo Corpo di Guardia dell’antico castello di Roccapelago, ultimo baluardo posto sul confine con la Toscana.
Infine nella mostra non poteva mancare un elemento di raffinatezza: gli eleganti e gradevoli costumi medievali indossati un tempo da persone di un certo rango sociale.
Enzo Ferroni